Ipercolesterolemia: sintomi, cause e cure 

Ipercolesterolemia: sintomi, cause e cure 

L’ipercolesterolemia è una condizione sempre più diffusa nei Paesi occidentali.  Rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare, ma viene ancora molto sottovalutata. 

Quando parliamo di ipercolesterolemia o di colesterolo alto ci si riferisce a livelli eccessivamente elevati di colesterolo nel sangue. Solitamente non ci sono sintomi particolarmente evidenti e questo rende questa condizione ancor più pericolosa. 

Cos’è il colesterolo 

Il colesterolo è una molecola lipidica. Viene prodotta in parte dal fegato e in parte introdotta attraverso l’alimentazione. In dosi normali, ha funzioni fondamentali per l’organismo perché  costituisce le membrane cellulari ed è precursore di ormoni steroidei e della vitamina D.

Per circolare nel sangue si lega a delle proteine, formando le cosiddette lipoproteine. Nello specifo, ne esistono due tipi: 

  • LDL (Low Density Lipoprotein): noto come “colesterolo cattivo”, perché tende a depositarsi sulle pareti delle arterie.
  • HDL (High Density Lipoprotein): noto come “colesterolo buono”, perché rimuove il colesterolo in eccesso dai tessuti, trasportandolo al fegato per essere eliminato.

Cosa provoca l’ipercolesterolemia

Si parla di ipercolesterolemia quando i livelli di colesterolo totale, in particolare di colesterolo LDL, superano i valori considerati sicuri. Può svilupparsi attraverso diversi meccanismi. 

Cause di origine genetica 

Le cause di tipo primario del colesterolo alto sono di tipo genetico e includono le ipercolesterolemie familiari, condizioni ereditarie che compromettono il normale metabolismo lipidico. 

Alimentazione scorretta

L’alimentazione scorretta è la causa di tipo secondario più comune dell’ipercolesterolemia.  Rappresenta un fattore modificabile. Una dieta ricca di carni rosse grasse, prodotto caseari ad alto contenuto di grassi, fritture, dolci industriali, prodotti ultraprocessati ricchi di grassi saturi e grassi trans contribuisce in modo significativo all’aumento del colesterolo nel sangue.   

Sedentarietà

Uno stile di vita inattivo contribuisce all’aumento del colesterolo LDL e alla riduzione dell’HDL. La mancanza di esercizio fisico compromette questi benefici metabolici.

Fumo e alcol

Abitudini scorrette come fumo e alcol peggiorano notevolmente il profilo lipidico, favorendo l’accumulo di placca nelle arterie.

Sovrappeso e obesità

L’ipercolesterolemia è legata ad un aumento del grasso corporeo, in particolare ad un accumulo di grasso viscerale. 

Altre patologie 

Vi sono diverse patologie che possono causare ipercolesterolemia secondaria. Tra queste il diabete mellito, l’ipotiroidismo, le malattie renali croniche e alcune patologie epatiche. 

Farmaci 

Anche alcuni farmaci, come i diuretici tiazidici, i beta-bloccanti non selettivi, alcuni anticoncezionali, antipsicotici, i corticosteroidi, possono influenzare negativamente i livelli di colesterolo.

Sintomi del colesterolo alto

Uno degli aspetti più preoccupante dell’ipercolesterolemia è la mancanza di sintomi evidenti nelle fasi iniziali. 

Spesso i sintomi si manifestano quando i livelli di colesterolo sono particolarmente elevanti o quando ha già causato danni al sistema cardiovascolare. 

Tuttavia, vi sono alcuni sintomi del colesterolo alto che possono manifestarsi quando la condizione è già in fase avanzata, come dolore al petto (angina), dovuto alla riduzione del flusso sanguigno al cuore, xantomi, accumuli di grasso sotto la pelle, spesso su gomiti, ginocchia o tendini, xantelasmi, macchie giallastre attorno agli occhi, claudicatio intermittente, cioè dolore alle gambe durante la camminata, crampi alle gambe, dolori muscolari, affaticamento e stanchezza cronica. 

Purtroppo si tratta di segnali tardivi. È fondamentale, quindi, controllare i propri valori di colesterolo nel sangue regolarmente, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di fattori di rischio.

Conseguenze del colesterolo alto

Il colesterolo alto provoca numerosi problemi molto rilevanti al sistema cardiovascolare. Il colesterolo LDL in eccesso tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando aterosclerosi, cioè l’indurimento e il restringimento dei vasi sanguigni.   

Quando l’aterosclerosi colpisce le arterie coronarie, il cuore non riceve più l’ossigeno di cui ha bisogno e possono verificare angina, sindrome coronarica acuta o infarto miocardico. 

Se l’ostruzione riguarda un’arteria cerebrale, si può verificare un ictus ischemico o attacchi ischemici transitori

La placca aterosclerotica può indebolire anche la parete di un’arteria, favorendo la formazione di un aneurisma, che può rompersi con esiti fatali.

L’ipercolesterolemia può anche causare steatosi epatica non alcolica, una condizione in cui il grasso si accumula nel fegato.

Come abbassare il colesterolo

La gestione dell’ipercolesterolemia richiede un approccio integrato che combina modifiche dello stile di vita e, quando necessario, terapia farmacologica. 

Modifiche Alimentari

Una corretta alimentazione rappresenta il primo intervento per il controllo del colesterolo. La dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d’oliva extravergine, è molto efficace per ridurre i livelli di colesterolo LDL. 

Vi sono poi degli alimenti funzionali che possono fornire un supporto aggiuntivo. In sintesi possiamo dire che è importante: 

  • aumentare il consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
  • scegliere grassi buoni, come quelli contenuti in olio extravergine di oliva, pesce azzurro (ricco di Omega-3), frutta secca e avocado.
  • evitare grassi saturi e trans, presenti in fritture e cibi ultraprocessati. 
  • ridurre il consumo di zuccheri raffinati 
  • consumare avena, ricca di beta-glucani, fibre che riducono l’assorbimento di colesterolo. 

Attività fisica

L’esercizio fisico regolare è importantissimo per gestire al meglio l’ipercolesterolemia. L’attività aerobica moderata aumenta i livelli di colesterolo HDL e riduce il colesterolo LDL, mentre l’allenamento di resistenza può fornire benefici aggiuntivi sul metabolismo lipidico.

Terapia farmacologica

Quando le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti, è necessario il ricorso alla terapia farmacologica. Le statine rappresentano i farmaci di prima scelta per il trattamento dell’ipercolesterolemia. Questi medicinali lavorano inibendo la produzione di colesterolo nel fegato. 

Altri farmaci disponibili includono l’ezetimibe, che riduce l’assorbimento intestinale del colesterolo, gli inibitori PCSK9, una classe di farmaci biotecnologici riservati ai casi più complessi in grado di ridurre i livelli di colesterolo. 

Prevenzione 

La prevenzione dell’ipercolesterolemia è fondamentale per preservare la salute cardiovascolare. È raccomandato lo screening lipidico ogni 1-2 anni, con controlli più frequenti in presenza di fattori di rischio, come obesità e sovrappeso, diabete, familiarità, ipertensione e fumo. 

La strategia più efficace per la prevenzione rimane quella di adottare uno stile di vita sano con un’alimentazione equilibrata, movimento fisico regolare e adozioni di abitudini corrette come l’eliminazione di alcol e fumo.