La Sindrome di Cushing: cos’è, sintomi e cause

La Sindrome di Cushing: cos’è, sintomi e cause

La Sindrome di Cushing è una patologia endocrina molto complessa. Causata da un eccesso cronico nel sangue di cortisolo, l’ormone dello stress, può avere molte conseguenze sulla qualità della vita. 

Cosa è la sindrome di Cushing

La Sindrome di Cushing è una malattia causata dall’esposizione prolungata dell’organismo ad elevati livelli di cortisolo. 

Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e, a livelli normali, svolge funzioni vitali nell’organismo, come: 

  • regolazione del metabolismo
  • controllo della pressione sanguigna
  • risposta allo stress 
  • risposta infiammatoria. 

Se però i livelli di cortisolo rimangono elevati per molto tempo, si verifica uno squilibrio ormonale che può compromettere molte di queste funzioni. 

Cause della Sindrome di Cushing

Si tratta di una patologia con un’incidenza bassa. Colpisce circa 10-15 persone per milione di abitanti. Ha una maggiore incidenza nelle donne di età compresa tra i 25 e i 40 anni. 

La Sindrome di Cushing può manifestarsi in forma endogena o in forma esogena. 

Cushing esogeno o iatrogeno 

È la forma della sindrome più frequente e si verifica quando si assumono per lunghi periodi farmaci corticosteroidi (come il prednisone o il cortisone). 

Cushing endogeno

È la forma più rara e può dipendere da:

  • Adenoma ipofisario (Morbo di Cushing): un piccolo tumore benigno dell’ipofisi che stimola una sovraproduzione di cortisolo. 
  • Tumore surrenalico: causa una produzione autonoma di cortisolo.
  • Sindrome da secrezione ectopica di ACTH: alcuni tumori producono ACTH al di fuori dell’ipofisi.

Quali sono i sintomi di cortisolo alto

I sintomi della Sindrome di Cushing sono molteplici e spesso si sviluppano gradualmente e si sovrappongono a sintomi di patologie più comuni, rendendo più difficile una diagnosi precoce. 

Sintomi fisici

Uno dei sintomi fisici più caratteristici è la redistribuzione del tessuto adiposo, che porta ad un aumento di peso, soprattutto a livello del tronco, del viso (faccia a luna piena) e del collo (gobba di bufalo). Parallelamente, braccia e gambe tendono a dimagrire, creando un contrasto evidente con l’aumento di peso centrale.

Un altro sintomo è visibile a livello cutaneo. Si manifestano smagliature violacee (striae rubrae), soprattutto su addome, cosce e seno, la pelle diventa sottile, fragile e soggetta a lividi spontanei. 

La guarigione delle ferite risulta rallentata e possono manifestarsi acne e irsutismo, soprattutto nelle donne. Altri sintomi fisici sono: osteoporosi e fratture da fragilità, anche in giovane età, ipertensione arteriosa, aumento della glicemia con diabete secondario, irregolarità mestruali nelle donne, riduzione della fertilità, calo del desiderio sessuale negli uomini e impotenza e riduzione della massa muscolare e debolezza. 

Sintomi psicologici e cognitivi

Non vanno trascurati anche gli aspetti psicologici della sindrome, come depressione, ansia, irritabilità, disturbi cognitivi, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e insonnia

Diagnosi della Sindrome di Cushing

La diagnosi della Sindrome di Cushing richiede una valutazione multidisciplinare e approfondita. Il sospetto clinico deve essere confermato attraverso specifici test di laboratorio. 

Il primo passo consiste nella conferma di un eccesso di cortisolo attraverso la misurazione del cortisolo libero urinario delle 24 ore (due raccolte separate), del dosaggio del cortisolo salivare notturno o del test di soppressione con desametasone a basse dosi, che misura la capacità dell’organismo di sopprimere il cortisolo dopo la somministrazione di un corticoide sintetico

Una volta confermato l’ipercortisolismo, si passa all’identificazione della fonte dell’eccesso di cortisolo. Ciò può avvenire attraverso il dosaggio dell’ACTH plasmatico, che permette di distinguere tra forme ACTH-dipendenti e ACTH-indipendenti, risonanza magnetica dell’ipofisi, TAC o risonanza delle ghiandole surrenali o scintigrafie funzionali o PET in casi selezionati, per identificare eventuali adenomi o altre lesioni. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere al cateterismo dei seni petrosi inferiori.

Come si cura la Sindrome di Cushing

Per trattare in modo efficace la Sindrome di Cushing è fondamentale individuarne la causa. Solo in questo modo sarà possibile applicare il giusto approccio terapeutico. 

Solitamente il trattamento dipende dalla forma della sindrome, se è di tipo endogeno o esogeno. 

Cushing esogeno 

Quando la causa è l’uso prolungato di corticosteroidi, la strategia è quella di ridurre gradualmente la dose dei farmaci sotto controllo medico. Non viene applicata un’interruzione improvvisa che potrebbe causare una crisi surrenalica.  

Cushing endogeno 

Quando la sindrome è causatata da un adenoma ipofisario, l’intervento chirurgico rappresenta il trattamento di prima scelta. Questa procedura viene eseguita attraverso il naso e permette di rimuovere selettivamente l’adenoma preservando il tessuto ipofisario sano. 

Cushing terapia

Se l’intervento non è possibile o non risolutivo, o in attesa della chirurgia, si possono usare farmaci per bloccare la produzione di cortisolo, come Ketoconazolo, Metyrapone, Osilodrostat o Mifepristone (farmaco particolarmente utile nei pazienti con Sindrome di Cushing associata a iperglicemia).  

Questi farmaci richiedono un attento monitoraggio per evitare l’insufficienza surrenalica e per gestire gli eventuali effetti collaterali.

La radioterapia può essere considerata come terapia adiuvante dopo chirurgia ipofisaria non completamente risolutiva o in casi di recidive. 

Prognosi

Il trattamento della Sindrome di Cushing non si ferma alla normalizzazione dei livelli di cortisolo, ma deve includere la gestione di tutti gli altri sintomi correlati. 

  • Il diabete richiede un controllo glicemico rigoroso attraverso un’alimentazione controllata o, se necessario, attraverso terapia farmacologica. 
  • L’ipertensione arteriosa va trattata con farmaci specifici 
  • L’osteoporosi richiede valutazione densitometrica e, talvolta, terapia con bifosfonati o altri farmaci.
  • Per tutti gli aspetti neuropsichiatrici, il supporto psicologico è fortemente consigliato. 

In generale la prognosi della sindrome di Cushing dipende da molti fattori. La tempestività della diagnosi è molto importante, ma bisogna sapere anche che il recupero è graduale. Molti sintomi persistono anche mesi dopo la normalizzazione del cortisolo. 

Con un trattamento appropriato, molti pazienti hanno una remissione completa, ma alcuni sintomi come l’osteoporosi possono essere irreversibili. 

È molto importante che la Sindrome di Cushing venga affrontata con un approccio multidisciplinare che coinvolga endocrinologi, neurochirurghi, radiologi e altri specialisti.