Tiroide e circolazione: un legame nascosto

Tiroide e circolazione: un legame nascosto

Il nostro organismo è un sistema complesso fatto di sistemi e organi interconnessi tra loro che si influenza a vicenda. La relazione tra tiroide e circolazione rappresenta uno di questi esempi di interconnessione. 

La tiroide, infatti, oltre ad avere un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo, svolge un ruolo non trascurabile anche nella funzionalità del sistema cardiaco e della circolazione sanguigna. 

La tiroide: cos’è 

La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla situata alla base del collo. Il suo ruolo principale è quello di produrre ormoni tiroidei, principalmente T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina), oltre alla calcitonina. La produzione di questi ormoni è controllata da un altro ormone, il  TSH (ormone tireostimolante). 

Il compito principale di questi ormoni tiroidei è quello di regolare il metabolismo cellulare, la temperatura corporea, lo sviluppo e la crescita e il funzionamento del sistema nervoso. Svolgono però un’azione anche sulla frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. 

Quando la tiroide produce una quantità eccessiva, si verifica una situazione di ipertiroidismo, mentre in caso di insufficiente produzione di ormoni, si parla di ipotiroidismo. 

La tiroide regola la pressione sanguigna?

La risposta alla domanda “La tiroide regola la pressione sanguigna?” è affermativa. Lo fa in modo indiretto, ma incisivo. Gli ormoni tiroidei, infatti, aumentano la sensibilità del cuore e dei vasi agli stimoli simpatici, favorendo la vasodilatazione periferica. Quando i livelli ormonali sono squilibrati, anche la pressione può salire o scendere. 

Nello specifico, gli ormoni T3 e la T4 agiscono direttamente sul miocardio, aumentando la forza e la frequenza delle contrazioni cardiache, stimolando il cuore a pompare più sangue ad ogni battito. 

Circolazione lenta e tiroide

La circolazione lenta e tiroide sono spesso collegati in modo particolare nell’ipotiroidismo. Quando la tiroide produce quantità di ormoni insufficienti, tutto il sistema cardiovascolare rallenta.

L’ipotiroidismo, infatti, provoca bradicardia: la forza di contrazione diminuisce, riducendo la gittata cardiaca complessiva.

I pazienti con ipotiroidismo spesso lamentano anche sensazione di freddo, specialmente alle estremità, gonfiore alle caviglie e ai piedi, affaticamento, capogiri quando si alzano in piedi e difficoltà nella cicatrizzazione delle ferite.

Questi sintomi indicano come la circolazione periferica sia particolarmente colpita. 

Disfunzioni tiroidee e apparato circolatorio

Il legame tra disfunzioni tiroidee e apparato circolatorio è ben solido e il quadro complessivo varia significativamente tra ipotiroidismo e ipertiroidismo. 

Ipotiroidismo e complicazioni cardiovascolari

L’ipotiroidismo non trattato può portare a gravi complicazioni cardiovascolari. L’aumento delle resistenze vascolari periferiche può portare ipertensione diastolica. Questa disfunzione tiroidea è associata anche a dislipidemia, con aumento del colesterolo LDL e dei trigliceridi, aumentando il rischio di aterosclerosi.

Ipertiroidismo e pressione alta

L’ipertiroidismo sottopone il sistema cardiovascolare a uno stress considerevole. Il cuore lavora più velocemente e con maggiore intensità. Questo può portare a ipertensione sistolica, tachicardia, palpitazioni e maggiore rischio di aritmie (in particolare fibrillazione atriale). 

Diagnosi e monitoraggio

Per valutare la presenza di una disfunzione tiroidea e se questa sta influenzando il sistema cardiovascolare, il medico può richiedere diversi esami, come il dosaggio di TSH, FT3, FT4, , anticorpi anti-tiroide ed esami emotochimici per valurare colesterolo e glicemia. 

Dal punto di vista cardiovascolare, il medico può richiedere elettrocardiogramma (ECG), ecocardiogramma, per valutare funzione sistolica e diastolica, holter cardiaco, ecocolorDoppler venoso e arterioso ed esame della pressione arteriosa nelle 24h. 

Trattamento

Il trattamento dipende dalla natura del disturbo tiroideo. 

In caso di ipotiroidismo

Il trattamento prevede principalmente una terapia sostitutiva con levotiroxina, il monitoraggio regolare di TSH e parametri cardiaci, una dieta ricca di iodio e selenio e un’attività fisica moderata per stimolare la circolazione. 

In caso di ipertiroidismo

Il trattamento farmacologico solitamente prevede l’assunzione di farmaci tireostatici (come il metimazolo), beta-bloccanti per controllare il ritmo cardiaco. In alcuni casi, è richiesta un’ablazione con iodio radioattivo o intervento chirurgico e controlli regolari per monitorare cuore e pressione. 

L’importanza della prevenzione 

La prevenzione gioca un ruolo cruciale. Il monitoraggio costante della funzione tiroidea, soprattutto  in presenza di fattori di rischio o sintomi, permettono di identificare precocemente le disfunzioni ed evitare ripercussioni anche sul sistema cardiovascolare. 

Mantenere uno stile di vita sano, con adeguato apporto di iodio, esercizio fisico moderato e controllo dello stress, supporta la salute tiroidea e cardiovascolare.

Si tratta di un equilibrio delicato da preservare. Ogni alterazione, infatti, può avere ripercussioni significative sulla qualità della vita e sulla salute a lungo termine.