Obesità: cos’è, quali malattie provoca e come affrontarla

Obesità: cos’è, quali malattie provoca e come affrontarla

L’obesità non è solo un problema estetico ma è una condizione decisamente più preoccupante: è una patologia medica molto complessa che può avere gravi conseguenze sulla salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’obesità è una malattia che oggi coinvolge persone di tutte le fasce d’età. Secondo le stime, in Italia oltre il 10% della popolazione adulta è obesa. 

Le malattie degli obesi sono numerose e non solo coinvolgono diversi apparati come quello cardiovascolare, endocrino, renale, respiratorio, riproduttivo, ma hanno anche dei risvolti negativi a livello psicologico.

Cos’è l’obesità

L’obesità viene definita come una condizione medica caratterizzata da eccessivo accumulo di grasso corporeo, tale da comportare un rischio significativo per la salute. 

Il parametro più utilizzato per valutare l’obesità è l’Indice di Massa Corporea (BMI), calcolato dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri (kg/m²). Un BMI superiore a 30 indica una condizione di obesità. Invece, se il BMI è tra 25 e 29.9 indica una condizione di sovrappeso. Tuttavia, il solo BMI non basta a fornire un quadro completo, infatti è importante considerare anche la distribuzione del grasso corporeo, in particolare quello viscerale (addominale), che può essere valutato attraverso la circonferenza vita, e rappresenta un importante indicatore di rischio cardiovascolare.

Il grasso viscerale accumulato intorno agli organi interni è particolarmente pericoloso perché favorisce uno stato infiammatorio cronico e un profilo metabolico alterato.

Le malattie degli obesi: un rischio concreto

1. Problemi cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali complicanze dell’obesità. Come abbiamo visto, l’accumulo di grasso viscerale favorisce uno stato infiammatorio cronico che contribuisce allo sviluppo di diverse patologie come:

  • Ipertensione arteriosa: il cuore deve pompare il sangue con maggiore forza perché deve raggiungere i tessuti attraverso un corpo più grande, ciò comporta un aumento della pressione;
  • Aterosclerosi: l’accumulo di grassi nelle pareti delle arterie ostacola il flusso sanguigno e può portare a episodi ischemici;
  • Infarto del miocardio e ictus: conseguenze gravi legate alla compromissione del sistema circolatorio;
  • Scompenso cardiaco: il cuore, costretto a lavorare in condizioni di sovraccarico, non riesce a pompare il sangue in modo efficace e a garantire un flusso sufficiente a soddisfare le esigenze dell’organismo.

Numerosi studi, tra cui quelli pubblicati dall’American Heart Association, dimostrano che il rischio cardiovascolare aumenta in modo esponenziale con l’aumento del peso corporeo.

2. Insulinoresistenza e diabete

Tra gli effetti più diffusi dell’obesità vi è lo sviluppo di insulinoresistenza, una condizione in cui le cellule dell’organismo non rispondono in modo adeguato all’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che ha il compito di agevolare l’ingresso del glucosio (zucchero) nelle cellule per essere poi utilizzato come energia. Per compensare, il pancreas produce più insulina del normale (iperinsulinemia) per riuscire a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.

L’insulinoresistenza è il precursore principale del diabete di tipo 2, una forma che rappresenta oltre il 90% dei casi di diabete nel mondo. Le persone obese hanno una probabilità da tre a sette volte maggiore di sviluppare questa malattia rispetto a coloro che hanno un peso nella norma.

Nel diabete di tipo 2, il corpo continua a produrre insulina, ma le cellule non riescono a utilizzarla efficacemente. Questo porta a iperglicemia, che può causare danni a lungo termine a occhi, reni, nervi e cuore. Una diagnosi tempestiva e una gestione integrata possono prevenire molte complicazioni.

Anche se meno comune, il diabete di tipo 1 (di natura autoimmune) può manifestarsi in soggetti obesi con sintomi più intensi e complicazioni più gravi. Inoltre, l’obesità può rendere più complesso il controllo della glicemia in pazienti già diabetici.

3. Disfunzioni sessuali

Le disfunzioni sessuali rappresentano un’importante ed invalidante conseguenza dell’obesità. In particolare, negli uomini l’obesità può portare a:

  • Riduzione dei livelli di testosterone;
  • Disfunzione erettile per alterata circolazione e problemi ormonali;
  • Diminuzione del desiderio sessuale.

Nelle donne, invece, possono verificarsi:

  • Irregolarità del ciclo mestruale;
  • Riduzione della fertilità per alterazioni ormonali;
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), che è fortemente associata all’obesità.

4. Insufficienza renale

I reni svolgono un ruolo essenziale  nella filtrazione del sangue e nell’eliminazione delle tossine. L’obesità può compromettere funzionalità di questi organi e causare così insufficienza renale attraverso diversi meccanismi, come ad esempio:

  • aumento della pressione sanguigna
  • diabete mal controllato
  • sovraccarico funzionale dei reni
  • proteinuria (presenza anomala di proteine nelle urine).

Uno studio pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology ha evidenziato che l’obesità rappresenta un fattore di rischio indipendente per la progressione della malattia renale cronica.

5. Apnee notturne e problemi respiratori

Le apnee notturne sono disturbi del sonno caratterizzati da pause nella respirazione durante il sonno. Queste pause, definite appunto apnee, possono durare da pochi secondi fino a oltre un minuto e si possono ripetere più volte durante la notte, compromettendo oltre alla qualità del riposo anche la salute generale di chi ne soffre.

Esistono tre principali tipi di apnee notturne:

  • Apnea ostruttiva del sonno (OSA): è la forma più comune e si verifica quando i muscoli della gola si rilassano troppo durante il sonno, provocando un’ostruzione parziale o completa  delle vie aeree superiori;
  • Apnea centrale del sonno: è una forma meno comune ed è legata ad un problema nel segnale nervoso che comanda ai muscoli respiratori di muoversi;
  • Apnea mista o complessa: una combinazione delle due precedenti.

La prima tipologia, ovvero l’apnea ostruttiva del sonno, è fortemente legata all’obesità a causa di:

  1. Accumulo di grasso nel collo che può restringere le vie respiratorie superiori, rendendole più soggette a collassare durante il sonno;
  2. Maggiore pressione addominale che può ridurre la capacità polmonare e rendere la respirazione più difficoltosa;
  3. Uno stato infiammatorio cronico che può peggiorare la funzione muscolare e respiratoria;
  4. Insulinoresistenza e squilibri ormonali che possono alterare i segnali che regolano il sonno e la funzione respiratoria.

6. Malattie epatiche e gastrointestinali

La steatosi epatica non alcolica (NAFLD), meglio nota come fegato grasso, è molto diffusa tra i pazienti obesi e può evolversi in:

  • Steatoepatite non alcolica (NASH);
  • Fibrosi;
  • Cirrosi epatica;
  • Carcinoma epatocellulare;

Inoltre, l’obesità può contribuire alla comparsa di altre patologie legate all’apparato gastrointestinale come:

  • Calcoli biliari;
  • Reflusso gastroesofageo;
  • Ernia iatale.

7. Problemi articolari e muscolo-scheletrici

Avere un peso in eccesso comporta un sovraccarico pe le articolazioni, soprattutto ginocchia, anche e colonna vertebrale, e causa:

  • Artrosi precoce;
  • Dolore cronico;
  • Limitazione funzionale e mobilità ridotta.

Tutto questo sfocia in un circolo vizioso perché il dolore limita il movimento e l’attività fisica, e questo favorisce un ulteriore aumento di peso.

8. Tumori

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato un legame tra obesità e aumentato rischio di tumori, tra cui:

  • Tumore al seno (post-menopausa);
  • Tumore al colon-retto;
  • Tumore all’endometrio;
  • Tumore al rene;
  • Tumore all’esofago.

L’infiammazione cronica e l’alterazione dei livelli ormonali sono condizioni che favoriscono lo sviluppo di neoplasie nei soggetti obesi.

L’obesità e la salute mentale

L’obesità ha un fortissimo impatto anche sulla salute mentale di chi ne soffre perché spesso di accompagna a fragilità psicologiche come:

  • Depressione e ansia;
  • Disturbi del comportamento alimentare, come il binge eating (alimentazione incontrollata);
  • Bassa autostima e isolamento sociale;
  • Discriminazione e stigma, che non solo peggiorano il benessere psicologico, ma rendono più difficile anche l’accesso a cure adeguate.

Per questo motivo, l’aspetto psicologico deve essere considerato parte integrante del percorso terapeutico.

Il trattamento: un approccio integrato

L’obesità è una patologia cronica che richiede un approccio multidisciplinare, personalizzato e progressivo.

Interventi non farmacologici

  • Psicoterapia individuale o di gruppo per affrontare l’aspetto emotivo
  • Educazione nutrizionale per sviluppare un rapporto sano con il cibo
  • Programmi di attività fisica adattati alle capacità del paziente

Terapie farmacologiche

Esistono farmaci approvati per la gestione dell’obesità, indicati in presenza di BMI > 30 o > 27 con comorbidità (come diabete, ipertensione ecc.). Questi farmaci agiscono modulando appetito, senso di sazietà e assorbimento intestinale dei nutrienti.

Chirurgia bariatrica

Per i pazienti con obesità grave (BMI > 40 o > 35 con patologie associate), la chirurgia può rappresentare una svolta importante. Le tecniche più applicate includono:

  • Bypass gastrico
  • Sleeve gastrectomy
  • Bendaggio gastrico

Questi interventi portano a una perdita di peso significativa e ad un conseguente miglioramento anche delle malattie associate all’obesità.

Dunque, le malattie legate all’obesità rappresentano una vera emergenza. Dai problemi cardiovascolari all’insufficienza renale, passando per insulinoresistenza, diabete, disfunzioni sessuali, apnee notturne, patologie epatiche e tumori, le conseguenze dell’obesità sono numerose e gravi. Ma sono anche in gran parte prevenibili e trattabili.

Investire nella prevenzione, nella consapevolezza e in un approccio terapeutico integrato che parta da una consulenza con il proprio medico di base fino al consulto con medici specialistici è fondamentale per trattare al meglio una condizione medica che merita attenzione, rispetto e cura.

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