Disturbo da alimentazione incontrollata: riconoscere il Binge Eating Disorder per superare l’obesità

Disturbo da alimentazione incontrollata: riconoscere il Binge Eating Disorder per superare l’obesità

Il disturbo da alimentazione incontrollata, conosciuto anche come Binge Eating Disorder (BED), rappresenta il disturbo alimentare più diffuso al mondo, eppure rimane spesso nell’ombra rispetto all’anoressia e alla bulimia. Questa condizione medica seria colpisce milioni di persone, causando non solo problemi fisici ma anche un profondo disagio psicologico.

Che cos’è il binge eating disorder? Quando le abbuffate diventano incontrollabili

Il binge eating disorder è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate di cibo senza le successive condotte compensatorie tipiche della bulimia. Durante questi episodi, la persona consuma grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve, sperimentando una totale perdita di controllo .

Il disturbo è entrato ufficialmente nel DSM-5 ed è caratterizzato da abbuffate che si verificano almeno una volta alla settimana per un periodo di tre mesi consecutivi. Questa frequenza distingue il BED dalle occasionali abbuffate che molte persone possono sperimentare durante la vita.

I segnali che non puoi ignorare: come riconoscere le abbuffate compulsive

Riconoscere le abbuffate compulsive non è sempre semplice. I sintomi principali includono:

  • Comportamenti ali mentari: durante gli episodi di binge eating, si consuma una quantità di cibo significativamente maggiore rispetto alla norma in un periodo di tempo limitato, tipicamente entro due ore. Non è raro che chi soffre di questo disturbo abbia la tendenza ad abbuffarsi di dolci o cibi ipercalorici, ma le abbuffate possono riguardare qualsiasi tipo di alimento.
  • Aspetti emotivi: chi soffre di binge eating disorder prova emozioni negative come vergogna, frustrazione e tristezza dopo le abbuffate. Spesso il cibo diventa una valvola di sfogo per gestire stress, ansia, depressione o altri stati emotivi difficili.
  • Perdita di controllo: la caratteristica principale che distingue il BED dall’obesità semplice è la sensazione di perdere il controllo, vissuto come percezione di non poter smettere di mangiare.
  • Conseguenze fisiche: a differenza della bulimia, non ci sono comportamenti compensatori come vomito o uso di lassativi, il che spesso porta a sovrappeso o obesità.

Binge Eating Disorder e obesità

Esiste una correlazione significativa tra il disturbo da alimentazione incontrollata e l’obesità, ma è importante chiarire che non si tratta di una relazione di causa-effetto semplice. Il BED è relativamente raro nella popolazione generale con una prevalenza tra 0,7 e 4,6%, ma risulta comune nei pazienti che seguono trattamenti per l’obesità.

I dati epidemiologici rivelano un quadro interessante: si stima che ne soffra circa il 20% delle persone obese, mentre in quelli che intendono sottoporsi a interventi di chirurgia bariatrica il disturbo supererebbe addirittura il 50%. Questo significa che, pur non essendo tutti i pazienti obesi affetti da binge eating disorder, la prevalenza aumenta significativamente in questa popolazione.

È fondamentale distinguere il BED dalla semplice obesità: si distingue dall’obesità per l’origine psicopatologica del comportamento alimentare e richiede un approccio terapeutico specifico e multidisciplinare. Non tutte le persone obese soffrono di abbuffate compulsive, così come non tutti i pazienti con binge eating disorder sono necessariamente obesi, anche se la maggior parte tende a sviluppare sovrappeso nel tempo.

Perché accade? Le radici profonde delle abbuffate

Le cause del disturbo da alimentazione incontrollata sono complesse e multifattoriali. I fattori scatenanti possono includere traumi, stress cronico, problemi di autostima, diete restrittive precedenti e predisposizione genetica. Spesso, i pazienti non sono consapevoli delle cause psicologiche che stanno alla base del loro comportamento alimentare.

Il circolo vizioso si perpetua quando le persone utilizzano il cibo come meccanismo di coping per gestire emozioni negative, creando un legame disfunzionale tra stati d’animo e alimentazione.

La fase post abbuffata

Il periodo successivo alle abbuffate è caratterizzato da intense emozioni negative. La vergogna, il senso di colpa e la frustrazione dominano i pensieri, creando un ulteriore stress emotivo che può scatenare nuovi episodi di binge eating. Questo ciclo può sembrare impossibile da spezzare, ma esistono strategie efficaci per interromperlo.

Vincere le abbuffate: strategie e trattamenti efficaci

La buona notizia è che il binge eating disorder è una condizione trattabile con ottime possibilità di guarigione. Il trattamento più efficace è la terapia psiconutrizionale interdisciplinare che può determinare una diminuzione importante o la scomparsa delle abbuffate in tempi molto brevi.

Approcci terapeutici multidisciplinari

Il trattamento dei disturbi dell’alimentazione deve essere multidisciplinare e include terapia nutrizionale, psicoterapia e, se necessario, trattamento farmacologico.

  • Psicoterapia: Le opzioni terapeutiche includono la terapia cognitivo comportamentale, la psicoterapia interpersonale, la terapia dialettica comportamentale. La terapia cognitivo-comportamentale è particolarmente efficace nell’aiutare le persone a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati al cibo.
  • Supporto nutrizionale: Un dietista specializzato può aiutare a sviluppare un rapporto più sano con il cibo, creando piani alimentari equilibrati che riducono il rischio di abbuffate.
  • Farmacoterapia: Nel trattamento con farmaci antidepressivi si assiste ad una riduzione dal 50 al 60% della frequenza di abbuffate nel giro di poche settimane. I farmaci possono essere un supporto importante, specialmente quando il disturbo è associato a depressione o ansia.

Il ruolo cruciale dello specialista

È fondamentale sottolineare che il binge eating disorder non è una questione di mancanza di volontà ma una vera e propria condizione medica che richiede un approccio professionale. È sempre necessario rivolgersi al proprio medico per una valutazione accurata e per essere indirizzati verso specialisti qualificati nel trattamento dei disturbi alimentari.

A seguito di un’adeguata diagnosi del Disturbo da Alimentazione Incontrollata, lo specialista può suggerire una terapia cognitivo-comportamentale o un percorso di psicoterapia psicodinamica, che solitamente risultano efficaci nel lungo periodo.

Il disturbo da alimentazione incontrollata può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, ma con il supporto adeguato è possibile superarlo. Come evidenziato nel DSM-5, il binge eating può provocare problemi di adattamento al ruolo sociale e compromissione della qualità di vita, ma questo rende ancora più importante cercare aiuto professionale.

Il primo passo verso la guarigione è riconoscere il problema e accettare che si tratta di una condizione medica che merita cure appropriate. Con il giusto sostegno terapeutico, è possibile ristabilire un rapporto sereno con il cibo e ritrovare il benessere fisico e psicologico.

Ricorda: se riconosci in te stesso o in una persona cara i sintomi del binge eating disorder, non esitare a consultare il tuo medico di fiducia. La guarigione è possibile, e non devi affrontare questo percorso da solo.