Anoressia nervosa: quando il rifiuto del cibo diventa malattia

Anoressia nervosa: quando il rifiuto del cibo diventa malattia

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare grave che colpisce principalmente giovani donne, caratterizzato da una significativa perdita di peso dovuta al rifiuto del cibo e da un’intensa paura di ingrassare. Questo disturbo, che va ben oltre la semplice preoccupazione per il peso, può avere conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale.

Cos’è l’anoressia nervosa: una definizione medica

L’anoressia nervosa è un disturbo psichiatrico complesso che secondo i criteri diagnostici più recenti si manifesta attraverso tre elementi fondamentali:

  • Restrizione estrema dell’assunzione di cibo rispetto alle necessità energetiche dell’organismo
  • Peso corporeo significativamente basso per età, sesso e sviluppo fisico
  • Disturbi della percezione corporea e paura intensa di aumentare di peso

Il termine anoressia letteralmente significa mancanza di appetito, ma nella realtà clinica le persone affette da questo disturbo non perdono l’appetito: piuttosto, lo sopprimono volontariamente attraverso il controllo rigido dell’alimentazione.

I segnali di allarme: come riconoscere l’anoressia

Sintomi comportamentali e psicologici

Il rifiuto del cibo rappresenta il sintomo più evidente, ma l’anoressia nervosa si manifesta attraverso numerosi altri segnali:

  • Ossessione per il conteggio delle calorie e la composizione degli alimenti
  • Rituali alimentari rigidi e comportamenti di evitamento durante i pasti
  • Paura di ingrassare sproporzionata rispetto al peso reale
  • Eccessiva attenzione al peso e alle forme corporee
  • Isolamento sociale e perdita di interesse per attività precedentemente apprezzate

La disformia corporea: quando lo specchio mente

La disformia corporea, ovvero la distorsione dell’immagine che si ha del proprio corpo, è un elemento centrale dell’anoressia nervosa. Le persone affette percepiscono il proprio corpo come più grande di quanto sia realmente, vedendosi grasse anche quando sono oggettivamente sottopeso. Questa alterazione della percezione impedisce di riconoscere la gravità della propria condizione e costituisce uno dei principali ostacoli al trattamento.

L’indice di massa corporea: un parametro diagnostico importante

Per valutare la gravità dell’anoressia nervosa, i medici utilizzano l’indice di massa corporea (BMI), calcolato dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri.

Mentre una persona normopeso presenta un BMI compreso tra 18,5 e 24,9, nell’anoressia nervosa si registrano valori significativamente inferiori:

  • BMI inferiore a 18,5: sottopeso
  • BMI inferiore a 17,5: criterio spesso utilizzato per la diagnosi di anoressia nervosa
  • BMI inferiore a 15: condizione di grave sottopeso che richiede intervento medico urgente

È importante sottolineare che il BMI è solo uno dei parametri considerati nella diagnosi e che ogni caso deve essere valutato individualmente dal medico specialista.

Le conseguenze sulla salute: perché l’anoressia è pericolosa

L’anoressia nervosa può provocare gravi complicazioni mediche che interessano tutti gli apparati dell’organismo:

Conseguenze fisiche

  • Sistema cardiovascolare: bradicardia, ipotensione, aritmie potenzialmente fatali
  • Sistema scheletrico: osteoporosi precoce e aumentato rischio di fratture
  • Sistema ormonale: amenorrea, alterazioni tiroidee, problemi di fertilità
  • Sistema immunitario: maggiore suscettibilità alle infezioni
  • Alterazioni ematologiche: anemia, leucopenia, alterazioni della coagulazione

Impatto psicologico e sociale

  • Depressione e ansia
  • Compromissione delle relazioni interpersonali
  • Difficoltà scolastiche o lavorative
  • Isolamento sociale progressivo

Quando rivolgersi al medico: l’importanza della diagnosi precoce

È fondamentale consultare sempre il proprio medico di fiducia se si sospetta la presenza di un disturbo alimentare, sia in se stessi che in un familiare. I segnali che dovrebbero spingere a richiedere una valutazione medica includono:

  • Perdita di peso rapida e significativa senza motivi medici
  • Preoccupazione eccessiva per il peso e le forme corporee
  • Evitamento sistematico dei pasti o comportamenti alimentari rigidi
  • Compromissione del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo

La diagnosi precoce è cruciale perché aumenta significativamente le possibilità di guarigione completa e riduce il rischio di complicazioni a lungo termine.

Il percorso di cura: un approccio multidisciplinare

Il trattamento dell’anoressia nervosa richiede sempre un approccio integrato che coinvolge diversi professionisti:

  • Medico psichiatra o internista: per la gestione degli aspetti medici e delle complicazioni fisiche
  • Psicoterapeuta: per il trattamento degli aspetti psicologici del disturbo
  • Nutrizionista: per la riabilitazione nutrizionale e la rieducazione alimentare
  • Supporto familiare: coinvolgimento dei familiari nel percorso terapeutico

Trattamenti basati sull’evidenza scientifica

La terapia cognitivo-comportamentale specifica per i disturbi alimentari (CBT-E) rappresenta il trattamento di prima scelta per l’anoressia nervosa negli adulti, mentre per gli adolescenti si privilegia spesso la terapia familiare (FBT).

Prevenzione e sensibilizzazione: costruire una cultura della salute

La prevenzione dell’anoressia nervosa passa attraverso:

  • Educazione sui rischi delle diete estreme e dei comportamenti alimentari disfunzionali
  • Promozione di un’immagine corporea positiva e realistica
  • Identificazione precoce dei fattori di rischio
  • Creazione di ambienti familiari e sociali supportivi

L’anoressia nervosa è un disturbo grave ma curabile. Con un trattamento appropriato e tempestivo, la maggior parte delle persone può raggiungere una guarigione completa e duratura. È essenziale non sottovalutare i sintomi e rivolgersi sempre a professionisti qualificati per una valutazione accurata.