Cause del Binge Eating: comprendere per superare le abbuffate compulsive

Cause del Binge Eating: comprendere per superare le abbuffate compulsive

Il Binge Eating Disorder (BED), o Disturbo da Alimentazione Incontrollata, è un disturbo alimentare complesso e multifattoriale. 

Si tratta di un disturbo, spesso sottovalutato, ma che presenta numerose ripercussioni sia a livello fisico che psicologico. Caratterizzato da abbuffate compulsive, non è causato solo da un rapporto non armonico con il cibo, ma da un insieme di più cause psicologiche, biologiche e sociali. 

  1. Binge Eating: cos’è

Il binge eating è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate compulsive. Non si tratta di un’abbuffata sporadica, ma di episodi che si ripetono costantemente nel tempo, almeno una volta alla settimana per un periodo di almeno tre mesi. È stato ufficialmente riconosciuto come disturbo nel 2013 dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Chi ne soffre, in preda a una fame incontrollata, arriva a consumare grandissime quantità di cibo in poco tempo. Il più delle volte questi episodi sono vissuti in solitudine e sono seguiti da una sensazione di perdita di controllo e da forti sensi di colpa e senso di vergogna. 

La differenza principale con la bulimia sta nell’assenza di comportamenti compensatori come vomito autoindotto, uso eccessivo di lassativi o eccessivo esercizio fisico. 

  1. Le cause del binge eating

Le cause del disturbo da alimentazione incontrollata sono diverse e spesso sussistono contemporaneamente. Comprenderne esattamente le cause è molto importante per individuare l’approccio terapeutico più adeguato. 

Fattori Biologici

  • Predisposizione genetica: diversi studi hanno evidenziato come spesso sia presente una componente ereditaria nel BED, coinvolgendo i parenti di primo grado. 
  • Alterazioni biochimiche: squilibri nei neurotrasmettitori cerebrali, in particolare serotonina e dopamina, possono influenzare i comportamenti alimentari. 
  • Disregolazione dell’appetito: squilibri o alterazioni negli ormoni che regolano fame e sazietà, come leptina e grelina, possono contribuire allo sviluppo del bing eating disorder. 

Fattori Psicologici

  • Emozioni negative: le abbuffate compulsive sono spesso un meccanismo di coping per gestire emozioni difficili come stress, ansia, noia o solitudine. Il cibo diventa una sorta di valvola di sfogo per alcuni tipi di emozioni. 
  • Bassa autostima: può alimentare comportamenti alimentari disfunzionali, creando un circolo vizioso di abbuffate e sensi di colpa.
  • Depressione: la perdita di interesse verso le attività quotidiane può portare a sviluppare tendenze autolesionistiche, come il binge eating. 
  • Trauma: esperienze traumatiche non elaborate possono predisporre allo sviluppo di disturbi alimentari come meccanismo di gestione del disagio emotivo.

Fattori Socioculturali

  • Restrizioni alimentari: diete estremamente rigide per assecondare standard fisici irrealistici potrebbe innescare episodi di alimentazione incontrollata.
  • Influenza familiare: atteggiamenti disfunzionali nella famiglia nei confronti del cibo, del peso e dell’aspetto fisico giocano un ruolo significativo nello sviluppo dei disturbi alimentari.

Sintomi del Binge Eating

Riconoscere precocemente i sintomi del binge eating è fondamentale per iniziare il prima possibile un percorso terapeutico efficace. I sintomi principali sono: 

  • episodi ricorrenti di abbuffate (almeno una volta a settimana per almeno tre mesi)
  • sensazione di perdita di controllo durante le abbuffate
  • mangiare grandi quantità di cibo in pochissimo tempo
  • mangiare da soli per vergogna
  • mangiare fino a sentirsi pieni in modo spiacevole
  • nascondere il cibo
  • senso di colpa, vergogna, disgusto  dopo le abbuffate
  • bassa autostima. 
  1. Binge Eating e obesità

Il binge eating e obesità presentano un legame molto stretto tra loro. Questo disturbo, infatti, aumenta tantissimo il rischio di sovrappeso e obesità a causa dell’eccesso di calorie introdotte e del cibo costituito soprattutto da dolci, cibi raffinati e ultra-processati. 

Bisogna però fare delle precisazioni. Non tutti gli obesi soffrono del disturbo da alimentazione incontrollata. 

Le abbuffate compulsive possono contribuire anche all’insorgenza di altre patologie legate all’eccesso ponderale, come: 

  • Malattie cardiovascolari 
  • Diabete di tipo 2 
  • Ipertensione 
  • Colesterolo alto  
  • Problemi articolari 
  • Apnea notturna. 
  1. Abbuffate compulsive: come uscirne

Il primo passo per capire come smettere con le abbuffate compulsive è riconoscere il disturbo. Solo in questo modo sarà possibile trovare l’approccio terapeutico più adatto. Esistono, infatti, molti percorsi validi che possono aiutare in modo risolutivo. 

Supporto psicologico

Sfatiamo subito un mito. Il binge eating non è un problema di forza di volontà, ma un disturbo psicologico che richiede un intervento professionale e ben strutturato per sviluppare strategie di coping alternative, migliorare l’autostima, affrontare ed elaborare eventuali traumi. A tal proposito esistono diversi percorsi terapeutici validi: 

  • psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT): per modificare il rapporto disfunzionale con il cibo
  • mindfulness: per imparare a gestire le emozioni senza ricorrere al cibo
  • terapie di gruppo: per favorire la motivazione e spingere al cambiamento.

Intervento nutrizionale

Un percorso con un nutrizionista o un dietologo è fondamentale per aiutare a regolarizzare i pasti,  riducendo il rischio di abbuffate. L’obiettivo è una rieducazione alimentare, attraverso una pianificazione di pasti bilanciati ed eliminando il concetto di cibi proibiti. 

Terapia farmacologica 

In alcuni casi il supporto psicologico può essere affiancato da una cura farmacologica, soprattutto in presenza di depressione o ansia.